Prato, Toccafondi scende in campo: "Subito 100 mila euro". Ma serve raggiungere un milione

10 lug 2025

Paolo Toccafondi (foto Attalmi)
Prato, 10 luglio 2025 – Paolo Toccafondi ha versato 100 mila euro per dare il là all'operazione che dovrebbe culminare con la cessione dell'Ac Prato. Dalle stanze dello studio notarile Associato D'Ambrosi e Casale, al quale l'ex patron biancazzurro si è appoggiato, ecco che sono arrivate notizie importanti in giornata circa il futuro della società laniera. A cominciare dalla firma di Stefano Commini sul preliminare di cessione del club a una cordata di imprenditori locali, che tuttavia vanno ancora individuati. E occhio perché il tempo stringe: una delle condizioni necessarie per far sì che la trattativa si chiusa positivamente è che entro il 18 luglio venga raccolto un milione di euro, messo a disposizione da investitori della città.
La seconda condizione scatterà una volta raggiunta la quota di un milione, con Commini che sarà obbligato a pagare i 220 mila euro che spettano ai tesserati della stagione 2024/25, così da completare l'iscrizione del Prato in Serie D. «Entro oggi andava inviata per via telematica la domanda d'iscrizione alla Lnd e Commini lo ha fatto. Senza il versamento dei 220 mila euro però scatta un'istruttoria negativa da parte della Co.Vi.So.D. Ci sarà poi tempo fino al 21 luglio - ha ricordato Toccafondi - per presentare ricorso con allegati i bonifici fatti ai calciatori». Toccafondi ha mandato un messaggio chiaro agli imprenditori locali. «Mi auguro che qualcun altro mi segua: adesso vedremo se la città è davvero "volenterosa". E per il futuro, non ho pretese di ruoli. Se, una volta che sarà delineata la società e la sua governance, gli altri investitori mi chiederanno di andare via, lo farò senza problemi. Non ho l'interesse, né il tempo di gestire il Prato».
Durante la conferenza stampa, l'ex presidente dei lanieri ha pure raccontato le tappe che lo hanno portato a intervenire in prima persona. «Avevo avuto dei contatti con Giovanni Nigro, quando è emersa la possibilità che la cordata locale rilevasse la società. Poi, una volta che è saltata la trattativa, l'ho di nuovo sentito, perché non volevo che il suo lavoro andasse disperso. Ho chiamato Commini, che non era intenzionato a iscrivere la squadra alla D, e con Rodolfo Fregoli abbiamo analizzato i conti del Prato: il debito ammonta a 800 mila euro, di cui 200 circa li pagherà Commini e gli altri possono essere dilazionati. Non è una situazione catastrofica, ma serve che qualche altro imprenditore cittadino tiri fuori i soldi».
La Nazione